mercoledì 10 giugno 2009

10/06/09 Il giornale dei vescovi: Gardaland, il salta-file discrimina

Il giornale dei vescovi: Gardaland, il salta-file discrimina

Avvenire sul caso della tessera: insopportabile se si considera che il parco si rivolge alle famiglie

VERONA — La tessera salta-fi­le di Gardaland «non è una misu­ra elegante», anzi, è un escamota­ge «sgradevole». Peggio ancora: è «insopportabile», un «balzello discriminatorio». A dirlo non so­no più solo i visitatori del parco divertimenti di Castelnuovo, molti dei quali hanno già boccia­to la «Gardaland Express», la tes­sera che consente di superare le estenuanti code che si vengono a formare davanti alle attrazioni più gettonate. A prendere posi­zione è Avvenire, il quotidiano dei vescovi, che critica quello che, secondo i dirigenti della struttura, è nient’altro che un normale servizio a pagamento. In pratica, pagando 10 euro oltre al normale costo del biglietto (35 euro), si acquisisce il diritto a su­perare gli altri visitatori che at­tendono il proprio turno. Non è un vantaggio da poco: nei giorni da bollino rosso l’attesa può su­perare le due ore.
Ad offrire lo spunto per la ri­flessione è la lettera inviata da una lettrice che trova l’iniziativa diseducativa, soprattutto nei confronti dei bambini. Quello che se ne ricava, dice, è «un mes­saggio mostruoso: con il denaro ci si guadagna il diritto a non ri­spettare le regole». Nella risposta il direttore di Avvenire, Dino Boffo, concorda. «Che la tassa per scavalcare le co­de non sia una misura elegante mi pare confermato dal fatto che sul sito ufficiale di Gardaland non sono riuscito a trovarne trac­cia, anche se non escludo che in qualche pagina interna possa es­sere presente», sottolinea. «Mi pare che la volontà di scovare sempre nuove nicchie di possibi­le profitto abbia raggiunto con questa misura, un livello singo­larmente sgradevole al punto da risultare - mi auguro - contropro­ducente. Che a un ingresso che si paga già salato si debbano ag­giungere altri soldi, il tutto molti­plicato evidentemente per il nu­mero di componenti la famiglia, è sinceramente insopportabile, soprattutto considerando la de­stinazione familiare del parco di­vertimenti ». Boffo sembra voler­si spingere fino a invitare a non prendere la tessera salta-file: «No, non mi piace proprio e non me ne servirei mai - assicura ­neppure per far contento un ni­potino stanco. E sono convinto che così la pensano anche tutti i lettori di Avvenire. Spero davve­ro che l’irritazione espressa an­che da tanti altri genitori induca la proprietà a tornare sui propri passi, cancellando il balzello di­scriminatorio ».
Nei giorni scorsi, al Corriere di Verona, il direttore di Garda­land Danilo Santi aveva spiegato che il servizio «Express» è diffu­so in molti parchi divertimenti, anche all’estero. E a chi gli ricor­da la crisi che mette in difficoltà molte famiglie, Santi assicura di non sottovalutare il problema. «Abbiamo attivato delle promo­zioni - assicura - a cominciare da quella che permette di avere un biglietto omaggio ogni due ac­quistati. In pratica, dividendo le spese, quasi nessuno paga il prez­zo intero».

Andrea Priante
Fonte: Corriere Del Veneto

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